Alcune immagini del picnic del 25 Aprile tenutosi presso l’area di Acqua dei Corsari. Intervenute anche associazioni come Mobilita Palermo, Parco Uditore, Parco Luparello. Nei prossimi giorni vi terremo informati circa il proseguo delle azioni nei confronti dell’Amministrazione Comunale volte a un recupero completo e alla piena fruizione di tutta l’area.
km e km di costa ricoperti di sporcizia e scarti edilizi, che schifo. solo qui succedono queste cose, altrove i paesaggi costieri sono la chiave di volta dei sistemi turistici
bravi complimenti…….si vede che i palermitani non apprezzano le cose belle che il comune tralascia, siti a cui ci vorrebbe MANODOPERA, per questo c’è crisi, i primi i comuni non offrono opportunità di lavoro……..si a una TARSU maggiore, ma anche con un dovere di dare lavoro al popolo
vedere quele pietre nel bagnasciuga cosi verdi fa un po impressione, è sintomo di acque inquinate, bisognerebbe fare tutto il possibile per rendere il mare non più inquinato
Grandi !
Beh, a giudicare dalle foto, il posto anche se inquinato, senbra bello, ma l’adesione all’iniziativa mi pare che non sia stata delle più massicce…., per dirlo in maniera diplomatica…!
@monte-Pellegrino, hai ragione: le adesioni concrete non sono state da concerto di Madonna, malgrado quelle dell’evento FB fossero state più sostanziose… Ma purtroppo è sempre così: c’è da dire che al momento ci sono molti movimenti in corso a Palermo e probabilmente altre persone saranno andate ai Cantieri (che pure aveva organizzato una giornata di liberazione interessantissima) o al Garibaldi. Senza dimenticare che proprio “Repubblica”, indicando il picnic tra gli eventi del giorno, l’aveva trasferito erroneamente al Parco Cassarà (con tanto di foto…). L’importante è aver dato un input: altre persone sono semplicemente passate a chiedere, qualcuno invece è rimasto sparso sui gradoni del teatro e non è stato fotografato. Far muovere/mobilitare la gente è difficile, ma non per questo bisogna rinunciare.
Fintanto che esisteranno tutte queste infinite barriere tra la citta’ e la costa, la gente utilizzera’ questi spazi solo in rare occasioni, per di piu’ sollecitate attraverso i social networks.
Del resto, oltre le barriere, bisogna fare i conti con ruderi e sporcizia.
A Palermo ci vorrebbero tante ma tante ruspe per fare pulizia, in tutti i sensi. Rendiamoci conto che questa citta’ va ripensata in toto, perche’ cosi’ come e’ soffocata nel suo sviluppo, nella sua essenza, nella sua vera forma.
Palermo e’ una citta’ che viveva in simbiosi con il mare.
Da 50 anni, a Mondello abbiamo le inferriate e le cabine, la Mafia ha gettato i detriti del sacco edilizio in quelli che erano gli stabilimenti balneari della citta’, e infine la costa e’ stata cementificata in ogni punto.
Serve DISTRUGGERE questa parte della citta’ costruita senza criterio…
quel tratto di costa è utilizzato, male ahimé: parcheggio, zona di arrustute di famiglie numerose e sporcaccione, e di incontri stupefacenti (vedi presenza di siringhe) o amorosi (numerose tracce facilmente intuibili)… si tratta di stimolare un uso intelligente di queste aree, sulla base anche dei progetti originari avviati dalle stesse istituzioni che poi li hanno lasciati cadere nel vuoto…
quando al DISTRUGGERE, Lavoisier ha detto che “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”: verità scientifica applicabile sicuramente anche in questo contesto… TRASFORMIAMO l’ex-discarica in parco, TRASFORMIAMO una fabbrica in cantiere culturale, TRASFORMIAMO una rovina in teatro…
Si ok, distruggere, trasformare…
Basta che si leva di mezzo il cemento e si creino aree verdi e usufruibili.
@luca s.
pienamente d’accordo sulla distruzione.
un’altra barriera è quela del traffico pesante lungo tutta via messina marine, inquinata da scarichi fognari, tubi di scappamento, e idioti al volante. il traffico pesante, come quello privato, va spostato a lì, messo da qualche parte, e il lungomare interamente pedonalizzato con giardini e tram, e le spiagge rese balneabili.